"Un romanzo d'esordio, tanto potente quanto sospeso e rarefatto sul quale gravano i fantasmi dei luoghi mai dichiarati, di tempi plumbei e lontani, di ombre."
Tommaso Labranca
" Un romanzo capace di esprimere la morbosità di una vicenda che si dipana in una realtà isolata e che segnerà il destino del protagonista. Una vicenda nella quale anche le formiche assumono il ruolo di simbolo del disfacimento di tre vite e dell'impotenza a fermarlo "
Salvatore Carruba, Radio24
<<Le formiche portano sempre in posti interessanti…>>
…ed è vero. Chi è nato in campagna lo sa.
In giardino, nei campi (se ne esistono ancora), in cucina (tenete ben chiusi i pacchi di biscotti e i sacchetti di farina)… le formiche sono dappertutto come gli occhi degli altri. In paese più che in città. Perché? Perché in paese tutti credono di conoscerti e giudicarti sembra un diritto. In città nessuno ti conosce e ti vuole conoscere. Cosa è meglio? Io non ne sono sicuro.
Emilio scappa dalla città non solo perché è rinchiuso in carcere ma perché la città è il suo passato, la città è la sua prigione. In campagna crede di poter ritrovare la felicità, il suo amore, Lucia, il profumo caldo della quiete, anche per pochi giorni. Ma si accorge subito che non è così, che la prigione è dentro di lui, è lui stesso… ma forse è una banalità. Le formiche lo svegliano, cercano di mostrargli la verità, lo conducono verso qualcosa che nessun altro potrebbe accettare… tranne lui e Anna, sua cognata.
Si odiano, si sono sempre odiati, eppure qualcosa li lega. Non solo un segreto, non solo una verità.
Ma qual è la verità? Interessa davvero a qualcuno cosa è successo o cosa succederà? O sarebbe meglio lasciarsi andare senza pensare a nient’altro che a un solo momento di felicità?
Ho scritto IL LETTO DI FORMICHE in dieci giorni, sulla spiaggia. Non era ancora estate e spesso tirava un vento gelido che mi entrava nelle ossa. Avevo appena finito di lavorare ad un piccolo programma tv e avevo un mesetto libero prima del prossimo impegno. Sono scappato a al mare e lì è nato IL LETTO DI FORMICHE, su un quadernetto nero che ancora conservo. Due stesure successive hanno migliorato il getto, il flusso di pensieri che avevano costruito la traballante prima versione…
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